domenica 12 aprile 2015

Paranorman, Commento e recensione

Almeno una volta nella vita tutti abbiamo desiderato di poter rivedere una persona defunta a noi cara, di poterle parlare ancora, poterla riabbracciare. Questa sarebbe pero’ solo una faccia della medaglia e, Norman lo sa.

Emarginato e deriso non soltanto dai suoi coetanei, ma anche da una buona fetta della sua famiglia, Norman ha da sempre la capacità di poter parlare con i defunti ma, se da un lato questo lo rende in grado di parlare con la nonnina morta, dall'altro però lo candida ad essere il prescelto, destinato a salvare la sua città da un orribile maledizione.

Paranorman, non è un film d’animazione come tutti gli altri. A differenza dei suoi compagni animati, la pellicola non sembra essere stata girata al fine di divertire il pubblico, ma per istruirlo.
Grande lezione sulla diversità e sulla paura del diverso in se, Paranorman è praticamente privo di comicità, ma ricco di rimandi etici e, spunti di riflessione; emblematico il momento in cui il capitano della squadra di football dichiara alla sorella di Norman, che fino a quel momento ha provato a conquistarlo, la sua omosessualità.

Paranorman è una pellicola destinata a far parlare di se, in bene o in male che sia, ma in conclusione l’esordio di Chris Butler può essere definito più che soddisfacente. 

In un mondo dove l’apparire supera l’essere e l’individuo ha perso la sua importanza, una bella lezione d’etica e d’umanità ci voleva.

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