giovedì 14 maggio 2015

Contraband: commento e recensione

Chris e’ un ex contrabbandiere in pensione, dedito ad una vita tranquilla con moglie e figli, che sara’ ben presto minata dalla sconsideratezza di suo cognato Andy. Entrato da poco nel mondo dei traffici illeciti, il ragazzo, per evitare l’ arresto, getta in mare una partita di droga facendo saltare un grosso affare. Per riuscire a riparare allo sgarro, salvaguardando cosi la pace della sua famiglia, Chris è costretto a riprendere la sua vecchia attività’ effettuando un ultima missione : trasportare soldi falsi da Panama a New Orleans.

Quello di Balthazar Kormakur e’ uno dei pochi drama-thriller realmente degno di questo nome. Film nato all'insegna del risparmio, è costato “soltanto” venticinque milioni, contro i sessanta guadagnati al botteghino, Contraband ha finito per ripagare abbondantemente i suoi produttori; tra cui va ricordato lo stesso protagonista della pellicola, Mark Wolberg.

"Film delle scelte sagge”, a partire dall'ambientazione NewOrleansiana, poco sfruttata dal punto di vista cinematografico ma ormai inflazionato dalle serie tv, fino ad arrivare all'impostazione delle scene d’azione, poco epiche e molto reali, Contraband può essere considerato il trionfo di  Kormakur, che veramente non ha sbagliato un colpo.

La sua maestria nel dirigere gli attori, ha donato ai personaggi quel pizzico di realismo in più, che permette agli spettatori di potersi riconoscere in alcuni dei loro drammi, tanto veri quanto sinceri; cosa che al tempo stesso però, non va ad intaccare la parte la thriller, che regala i classici novanta minuti con il fiato sospeso.

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