sabato 7 marzo 2015

Recensione Big Eyes : ennesimo capolavoro di Tim Burton


Per me Tim Burton è un genio. 

L'ho già detto e lo ripeterò ogni volta, che mi ritroverò a recensire qualcosa girato da lui quindi, rassegnatevi a leggere un post serio e professionale. 

Detto questo, posso iniziare. 

A due anni dall'uscita di Frankenweenie Tim Burton è tornato al cinema con Big Eyes, la vera storia della pittrice Margaret Keane: scelta del tutto inusuale per il regista.

 Passato alla storia per capolavori del genere horror/dark come Alice in Wonderland, di cui sta attualmente curando il sequel, ed Edward mani di Forbice, Tim Burton ci ha insegnato ad amare il lato oscuro delle cose e delle persone e, vederlo tornare al cinema con un film a colori e basato su fatti realmente accaduti, è stata una vera e propria sorpresa.

Di natura al quanto "curiosa" per un regista abituato a parlar d'altro, Big Eyes, narra la storia vera di Margaret Keane, " la pittrice degli occhioni".

 Vissuta tra gli anni Cinquanta e Sessanta,i quadri di Margaret Keane (Amy Adams ), raffiguranti dei bambini tristi con grandi occhioni, ottennero un favoloso successo ma, il tutto nascondeva una frode:Walter Kane (Christoph Waltz) uomo prepotente e dispotico, secondo marito dell'artista, firmò tutti i quadri della moglie, giustificandosi con la sua maggiore abilità nella promozione delle opere e con il suo essere "uomo", cosa che a quei tempi costituiva un vantaggio.

Un film "chiaro", lontano mille miglia dalle atmosfere gotiche firma inconfondibile del talento di Tim Burton che, nonostante tutto c'è, ed è nascosto nei dettagli, nei quadri, negli occhioni tristi di tutti quei bambini che durante la durata della pellicola, prestano la loro espressione ai quadri contesi dai due coniugi o nella scena della fuga in auto sotto la pioggia, in cui Margaret si scusa con la figlia per non essere stata una buona madre.

Tim Burton quindi c'è e si vede nei piccoli dettagli e nei particolari, che tanto hanno caratterizzato le sue pellicole. La scelta di portare al cinema "una storia vera" sarebbe stata dettata  da una serie di motivi, tutti personali, primo tra tutti il ricordo dei quadri dell'artista. all'apice della fama durante l'infanzia del regista e una certa affinità tra lui e la Keane, accomunati, secondo quanto dichiarato da Burton, dalla capacità di saper comunicare con le proprie opere e non con le parole.

E come al solito Tim Burton c'è riuscito alla grande.Urlare contro Walter Kane è inevitabile, come lo è non provare pena per Margaret, una donna che nella sua vita ha solo  tre cose : se stessa, sue figlia e i suoi quadri. Big Eyes non è un film che va guardato, ma vissuto. Per quanto a tratti possa sembrare pesante e troppo discorsivo, è impossibile staccare gli occhi dallo schermo.

In definitiva: Burton ha sfornato l'ennesimo capolavoro, e io lo ringrazio infinitamente per questo U_U

Nessun commento:

Posta un commento