lunedì 23 marzo 2015

Recensione: le cinque leggende



Lo so, lo so, è un cartone animato un po vecchiotto, ma di sicuro non l'avete visto tutti e le emittenti tv stanno iniziando a trasmetterlo in chiaro, quindi



Con le cinque leggende la DreamWorks punta in alto, arrivando quasi a raggiungere i livelli della Pixar, che in campo di cartoni animati ne sa qualcosa.

La scelta di portare sul grande schermo, nomi noti all'immaginario collettivo come Babbo Natale, la fatina dei denti, il coniglietto Pasquale , Sandman e Jack Frost, rivisitati in chiave moderna, si e’ rivelata talmente vincente, da trasformare la pellicola in una calamita per spettatori di tutte le eta’.

Scorrevole e divertente, il film prende avvio con quattro delle cinque leggende sopracitate, che si riuniscono al Polo Nord dopo la convocazione di Babbo Natale : l’uomo nero e’ tornato e i sogni e le speranze dei bambini vanno protetti. Per far siche questo accada, l’uomo della Luna, silenzioso guardiano terrestre, invia come aiuto ai quattro esperti guardiani, una recluta, un bambino scapezzato e dispettoso, che prima di poter accettare il ruolo di leggenda dovrà’ compiere un lungo viaggio interiore, Jack Frost.

Mai monotono, pieno di colpi di scena e, sopratutto privo di parentesi cantate ( cosa ben accetta dalla sottoscritta), le 5 leggende e’ uno dei cartoni animati più’ riusciti di questi ultimi tempi. 

Forse unica pecca della pellicola e’ la somiglianza di alcuni personaggi con “volti gia noti”, una delle bambine protagoniste ricorda molto Ralph Spaccatutto e, lo stesso uomo nero, sembra fatto seguendo l’esempio dell’Ade disneyano, ma in fin dei conti nessuno e’ perfetto.

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