domenica 22 marzo 2015

Recensione: Si accettano miracoli

Dopo il principe abusivo Siani torna dietro la macchina da presa con il suo ” Si accettano miracoli”, pellicola dalla delicatezza quasi disneyana, che racconta la redenzione di Fulvio (Siani): spietato dirigente aziendale che dopo il suo licenziamento si ritrova costretto a dover vivere sotto la custodia del fratello Germano (Fabio De Luigi), un prete di provincia.

In questo piccolo paesino Fulvio ritrova il piacere delle piccole cose e riscopre la genuinità delle persone, aiutato anche dalla presenza di numerosi orfani di cui il fratello si occupa ma, la situazione non è delle migliori: la chiesa ha dei grandi problemi economici ed è prossima alla chiusura. Fulvio, capisce che solo un miracolo può evitare che i bambini non vengano divisi in diversi istituti. Così, da vita ad un’elaborato imbroglio.

Con il suo si accettano miracoli Siani punta in basso, letteralmente. Il suo è un film semplice, del tutto concentrato sui piccoli particolari: i colori dei fiori, i sorrisi dei bambini,gli stati d’animo degli abitanti del borgo,la bellezza del panorama e, riesce a metterli in risalto con una tale semplicità, che lo spettatore non può non restarne colpito.

La parabola di Fulvio, che da uomo d’affari cinico e spietato ritrova se stesso nelle vesti di “paesanotto” ricorda da alcuni versi le trame dei film Disney, come del resto anche le ambientazioni e i colori, peccato per le gag comiche che non sempre funzionano, sfociando spesso in un “già visto” e “già sentito”, non proprio degni di un comico dallo spessore di Alessandro Siani.

Ditelo che quando m'impegno ci so fare!!


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